sabato 28 gennaio 2012
she wil be loved
Arrivo alla fermata del tram ed e´ gia´ notte. Di solito con questo freddo, mi ritiro nel mio giubotto, come un orso in ibernazione. Questa volta e´ gia´ buio. Sono contenta perche´ non mi tocchera´´ vedere l´enorme ceneritore sul Danubio.
Che freddddoo. Mi guardo attorno e vedo tutti con il mento abbassato per proteggersi dal vento. Le persone che provengono da sinistra invece, hanno lo sguardo bello alto e guardano incuriositi una coppia. Non riesco a distinguere bene le figure. Sembra un uomo in carozzina ed una ragazza molto giovane. Ok. Vedere un uomo in carozzella non desta piu´ ormai curiosita´. Mi avvicino.
Non avrei immaginato che ad una sconosciuta fermata del tram, in una fredda giornata dì inverno, ci potesse essere tanta luce. L' uomo in carrozzella era molto anziano e probabilmente aveva il gesso ad una gamba. Aveva una giacca enorme addosso, ed un' altra giacca gli copriva le gambe. La ragazza accanto probabilmente era sua nipote e gli parlava cercando di farlo ridere.
Così tanto amore per quel vecchietto. Il modo in cui lo curava e gli stava accanto ricoprendolo di amore. E lo sguardo dei passanti, tutti si giravano verso quella "unione" così strana per il mondo moderno.
Di solito un vecchietto, per di piu' malato, viene lasciato in una casa di cura per anziani. E ok. Finita li ! Continuiamo la nostra vita.
Durante il viaggio in tram, tutti sono stati zitti. Fermi ed immobili. Penso stessero pensando la stessa cosa..
martedì 24 gennaio 2012
Non e´ un blog di critiche! Davvero! La mia ultima intenzione e´ quella di trasformarmi in un altro "tg", riportando una realta´ piena di amarezza.
Vedo la realta´ in modo oggettivo, o almeno ci provo. Senza cadere nella trappola del sentimentalismo. Questi vortici di insicurezze e paure, ci rendono ciechi.
Voglio raccontare una storia.
Quel giorno me lo ricordo bene. Era semplicemente un giorno di autunno. La scuola era gia´ iniziata, ma a ´tutti noi mancavano i giorni di vacanza. Cosi´ appena arrivati a casa, posavamo la cartella e andavamo fuori a giocare.
Quel giorno siamo andati nel parcheggio, nel quartiere della mia amica e abbiamo giocato a pallavolo. Eravamo in tanti. Non so ancora come siano arrivate tutte quelle persone li, in quel momento. Guardavo la mia amica con ammirazione. Era riuscita a raddunare tutti loro, per quella partita.
Mi ricordo quel momento, perche´ da allora avevo deciso di stare alle sue orme. Lei era piu´aggressiva di me, riguardo alle persone. Sapeva gia´ come diffendersi. Io invece non ne avevo idea. Avevo una paura nel camminare da sola e cadere... Ed era piu´ semplice mettersi sotto la sua ala protettiva. Il che significa, vivere protetta ma imprigionata. Dover sopportare il suo ego, la sua cattiveria ma soprattutto dover tenere a freno la mia personalita´. Non so come ci sono arrivata a questo punto. E´stata una cosa graduale. Piccole rinunce ogni giorno.. Piccole piccole..
Cosi´ succede anche con la scuola, con la famiglia, il lavoro.
Vi ricordate quando dicevamo? Non vedo l´ora di finire la scuola per poter finalmente cominciare la mia vita. Voglio andarmene fuori di casa per essere finalmente me stesso. Voglio un nuovo lavoro che mi faccia stare bene.
Tenete viva questa passione dentro di voi. Ricordatevi i progetti che avevate in mente, i viaggi, gli incontri.. Alimentate questo fuoco ogni giorno con piccole dosi. E´questo cio´ che vi salvera´.
Vedo la realta´ in modo oggettivo, o almeno ci provo. Senza cadere nella trappola del sentimentalismo. Questi vortici di insicurezze e paure, ci rendono ciechi.
Voglio raccontare una storia.
Quel giorno me lo ricordo bene. Era semplicemente un giorno di autunno. La scuola era gia´ iniziata, ma a ´tutti noi mancavano i giorni di vacanza. Cosi´ appena arrivati a casa, posavamo la cartella e andavamo fuori a giocare.
Quel giorno siamo andati nel parcheggio, nel quartiere della mia amica e abbiamo giocato a pallavolo. Eravamo in tanti. Non so ancora come siano arrivate tutte quelle persone li, in quel momento. Guardavo la mia amica con ammirazione. Era riuscita a raddunare tutti loro, per quella partita.
Mi ricordo quel momento, perche´ da allora avevo deciso di stare alle sue orme. Lei era piu´aggressiva di me, riguardo alle persone. Sapeva gia´ come diffendersi. Io invece non ne avevo idea. Avevo una paura nel camminare da sola e cadere... Ed era piu´ semplice mettersi sotto la sua ala protettiva. Il che significa, vivere protetta ma imprigionata. Dover sopportare il suo ego, la sua cattiveria ma soprattutto dover tenere a freno la mia personalita´. Non so come ci sono arrivata a questo punto. E´stata una cosa graduale. Piccole rinunce ogni giorno.. Piccole piccole..
Cosi´ succede anche con la scuola, con la famiglia, il lavoro.
Vi ricordate quando dicevamo? Non vedo l´ora di finire la scuola per poter finalmente cominciare la mia vita. Voglio andarmene fuori di casa per essere finalmente me stesso. Voglio un nuovo lavoro che mi faccia stare bene.
Tenete viva questa passione dentro di voi. Ricordatevi i progetti che avevate in mente, i viaggi, gli incontri.. Alimentate questo fuoco ogni giorno con piccole dosi. E´questo cio´ che vi salvera´.
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