Passeggiamo per Vienna.. Siamo appena stati in un parco ed ora ci addentriamo nella giungla urbana.
Sulla destra, delle lucine rosse disposte come sulle piste d´atterraggio indicano un ingresso.
Sbirciando un po´ecco dei garage aperti, gente in cravatta e bicchieri di spumante.
Avrei dirottato il mio sguardo subito verso la strada, se non avessi incontrato quello di un cinesino all´ingresso.
Stava combattendo una battaglia con i fili d´illuminazione, eppure ci guardo´ e ci invito´ad entrare. Sembrava che ci parlasse con gli occhi, con la tipica gentilezza giapponese.
Eccoci allora in una mostra d´arte moderna. Sapevo gia´ come mi attenendeva in fatto di opere ma riguardo agli artisti?
Erano tutti ammassati su un divano, oppure avevano preso in ostaggio quei pochi tavolini. Parlavano del piu´ e del meno, ma nei loro visi sorgeva una certa paura. La loro mente era piena di pensieri: "Ma sono bravo abbastanza? I miei genitori avevano ragione, sarei dovuto diventare avvocato. Non riusciro´ mai ad essere me stesso.
Si erano appostati proprio li, all´ingresso, come delle prede e predatori.
Invece quel cinesino, all´ingresso, che era ancora occupato a districarsi fra i fili da installare, era il direttore. Lui aveva capito l´essenza dell´arte.
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